In molte situazioni la nostra alimentazione può subire uno scossone, aumentando o diminuendo a seconda della persona. Il nostro corpo e la nostra mente reagiscono ad avvenimenti rilevanti della nostra vita e ciò che risulta ancor più interessante è che l’alimentazione e il peso rispondono ad uno stato emotivo.
Leggi l’articolo: Alimentazione: quando diventa un problema
Nella scelta di non incorporare cibo, come nell’anoressia nervosa, vi è una chiusura (apparente) della relazione con esso, mentre nell’obesità, ingerendo cibo, si costruisce una protezione, una cintura. Ma da chi o da cosa?
Un difficile rapporto con il cibo provoca frequenti difficoltà o insuccessi nell’adottare un sano stile di vita e nel seguire e rispettare diete, che spesso possono riflettersi anche in difficoltà o insuccessi relazionali, professionali o altri. Aumento o perdita di peso non si verificano, l’attività sportiva risulta inefficace, cresce la frustrazione e la rassegnazione, fino ad un generale abbassamento della vitalità. Come tante parti di un ingranaggio, se una s’inceppa, ne risentono anche tutte le altre.
Perché non possiamo permetterci di stare bene? Perché tendiamo a boicottarci?
Guarda il video: Obesità: una difficoltà emotiva
L’eccessiva assunzione o la non assunzione di cibo servono, dunque, a risolvere o a mascherare dei problemi di adattamento interno o esterno e attraverso l’alimentazione cerchiamo di separarci/distanziarci da relazioni o situazioni, in modo poco funzionale, attraverso il corpo.
Appare, perciò, evidente l’importanza di indagare l’emotività legata al cibo, incoraggiando l’espressione e l’esternazione dei vissuti.
Guarda il video: “Alimentazione” come sinonimo di “Relazione”
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Dott. Luca Giordani
Psicologo Psicoterapeuta – Analista Reichiano
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